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Qualità delle produzioni tipiche campane ed il suo territorio: approcci innovativi ed integrati per rafforzare la competitività del sistema Agroalimentare – QUARC

Il comparto agroalimentare campano, parallelamente a quello nazionale, sta attraversando negli ultimi anni una fase di rapida trasformazione in seguito all’aumento della competitività di nuovi Paesi, allo sbilanciamento del potere contrattuale a favore della Grande Distribuzione Organizzata, la contrazione del numero di realtà imprenditoriali attive, il cambiamento degli stessi processi e delle logiche produttive, come anche il mutamento nelle tecniche commerciali di approccio al mercato. Inoltre, c’è una richiesta da parte dei consumatori di maggiore garanzia rispetto alla salubrità dei prodotti e la sicurezza di poter, in breve tempo, risalire alle responsabilità di ogni soggetto appartenente a una data filiera alimentare, nonché la richiesta da parte del consumatore, del produttore e del decisore politico, di individuare geograficamente, in maniera sempre più dettagliata, la provenienza del prodotto (dal made in Italy, al made in Campania, al made in Irpinia, al made in …) in un legame sempre più stretto con altri comparti produttivi (es. Turismo). Tutto ciò, poi, si cala in un contesto in cui sono previsti effetti sulla produzione in funzione del deterioramento e/o cambiamento delle condizioni pedoambientali (riscaldamento globale, salinizzazione dei suoli, perdita di suolo e degrado della sua struttura, etc.).

Parallelamente a questo scenario economico-ambientale si inserisce la specificità ambientale della Campania. Accanto alla sua bellezza, universalmente riconosciuta, si associa un territorio, inteso nell’insieme delle sue caratteristiche ambientali, economiche e sociali, fragile con continue pressioni ed emergenze (es. frane di Ischia e Sarno, smaltimento rifiuti, diossina, terra dei fuochi) che hanno indebolito le sua potenzialità attrattive e di generatore di reddito. Infatti, è evidente che le vaste estensioni di territori agricoli e naturali che un tempo circondavano le città e identificavano un paesaggio sono state nel tempo erose, e quelle che erano aree tradizionalmente destinate a garantire la sopravvivenza dei centri abitati più vicini, hanno accolto e accolgono sempre più in misura crescente insediamenti residenziali, produttivi o riservati alle attività di servizio, mentre le aree naturali e agricole sono sempre più distanziate dai centri urbani.

Tutto questo ha provocato trasformazioni e alterazioni irreversibili che hanno prodotto varie forme di degrado: fisico, ecologico, funzionale, percettivo, culturale e soprattutto produttivo, che si manifesta attraverso una concorrenza spietata tra gli usi agricoli tradizionali del suolo e le destinazioni ad aree industriali, serre, cave, discariche, infrastrutture varie che stanno saturando sempre di più il territorio, delineando di fatto un nuovo paesaggio.

In questo ambito è necessario imporre un’inversione di tendenza che parta dal territorio individuando e riconoscendo le tante e diverse specificità ambientali (i paesaggi, i suoli, il contesto socioeconomico, etc.) e raggiunga le dinamiche produttive e di generazione del reddito, in modo da esaltare il legame/interscambio tra l’agricoltura come presidio del territorio e quanto quest’ultimo vesta una funzione di primaria importanza come sistema generante i “prodotti della terra”.

Partire dal territorio per migliorare il comparto agro-alimentare italiano implica il pieno riconoscimento del collegamento indissolubile tra (i) la salvaguardia, protezione e valorizzazione del territorio per la tutela della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse naturali e (ii) la generazione di reddito grazie alla salvaguardia delle produzioni tipiche, all’innovazione ed al miglioramento della filiere produttive, necessariamente adeguate ai diversi contesti territoriali.

Obiettivo generale:

Il progetto Campus QUARC si propone di rispondere alla necessità di migliorare l’efficienza, l’efficacia dei processi produttivi e la competitività sui mercati (anche esteri) di cinque filiere agroalimentari di eccellenza per la Regione Campania: Vitivinicola, Cerealicola (Pasta), Olivicolo-Olearia, Lattiero-Casearia e Castanicola.

Risultati attesi:

  1. Prototipizzazione di sistemi altamente innovativi, in cui confluiscono sia il miglioramento della qualità (estesa anche al food safety) che il suo riconoscimento, genetico e ambientale, in relazione alla provenienza.
  2. Sviluppo di un brand QUARC, i cui prodotti presenteranno delle caratteristiche innovative rispetto al mercato attuale.
  3. Adozione di piattaforme tecnologiche (modello extended enterprise) che rispondano principalmente ad un’ottica di sviluppo integrato interfiliera.

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