Event

Frumento per il Futuro - I progressi della ricerca sul frumento per la sicurezza alimentare globale

Data: 
3 Giugno, 2015
Formato: 
CNR Departments involved: 

 

Coordinatore: Aldo Ceriotti
Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA)


 

Intervista ad Aldo Ceriotti

Che tipo di evento sarà quello organizzato per EXPO?

Sarà un evento dedicato al frumento, che però si occuperà anche di tematiche che vanno al di là della specificità di questa coltura. Una quota importante delle calorie e delle proteine prodotte dall'agricoltura proviene da un numero ristretto di colture e in futuro bisognerà dunque concentrarsi su queste per fare in modo che le esigenze alimentari del pianeta siano soddisfatte. L'incontro di Expo vuole presentare le principali sfide dei prossimi anni indicando al tempo stesso le priorità su cui lavorare.

L'alimentazione umana si basa dunque su così poche specie?

Per come la vediamo oggi, l'agricoltura del futuro sarà basata su un numero relativamente limitato di specie. Ad esempio riso, frumento, soia, mais da soli forniscono circa due terzi delle calorie prodotte dall'agricoltura. La nostra sicurezza alimentare (food security) dipenderà  in primo luogo dal miglioramento vegetale di queste e poche altre colture.

Possiamo dare qualche dato?

Dal 1985 al 2005 la produzione agricola è aumentata del 28%. Di questo 28%, il meno de 3%  è dovuto all'aumento della superficie coltivata, il 7% è dovuto all'aumento della frequenza dei raccolti e il più del 18% all'aumento delle rese delle differenti colture. E' chiaro quindi il peso del  miglioramento vegetale, che ha avuto un ruolo essenziale nel permetterci di far fronte alla crescente domanda di cibo. Agli attuali ritmi di crescita, che sono dell'1-1.5% annuo, l'offerta di alimenti faticherà a seguire la domanda, che sarà sostenuta dall’aumento della popolazione, dall’evolversi delle abitudini alimentari, e dalla richiesta di materie prime vegetali per usi industriali. Per evitarlo occorrerà raddoppiare la produzione agraria entro il 2050 e per riuscirci dovremmo avere un rimo di crescita medio pari al 2,4% annuo.

Possiamo dare qualche dato?

Dal 1985 al 2005 la produzione agricola è aumentata del 28%. Di questo 28%, il meno de 3%  è dovuto all'aumento della superficie coltivata, il 7% è dovuto all'aumento della frequenza dei raccolti e il più del 18% all'aumento delle rese delle differenti colture. E' chiaro quindi il peso del  miglioramento vegetale, che ha avuto un ruolo essenziale nel permetterci di far fronte alla crescente domanda di cibo. Agli attuali ritmi di crescita, che sono dell'1-1.5% annuo, l'offerta di alimenti faticherà a seguire la domanda, che sarà sostenuta dall’aumento della popolazione, dall’evolversi delle abitudini alimentari, e dalla richiesta di materie prime vegetali per usi industriali. Per evitarlo occorrerà raddoppiare la produzione agraria entro il 2050 e per riuscirci dovremmo avere un rimo di crescita medio pari al 2,4% annuo.

Su quali tipi di strumenti possiamo contare per il miglioramento genetico del frumento?

Ci attendiamo un importante contributo da parte della genomica. Il 18 luglio 2014 è stata pubblicata una serie di articoli che descrivono la sequenza del frumento tenero. Sulla base delle informazioni ottenute e anche grazie alla caratterizzazione funzionale dei geni, sarà ora molto più semplice e rapido intervenire con programmi di miglioramento genetico. Si aprono anche grandi prospettive nell'esplorazione della biodiversità.

Il prossimo passo?

Il sequenziamento del DNA del frumento duro, una pianta che a livello italiano riveste particolare importanza perché è alla base della produzione della pasta. Siamo i secondi produttori mondiali dopo il Canada, e non di molto. E siamo addirittura i primi produttori di pasta al mondo. Da questo discende il ruolo cruciale che l'Italia riveste o dovrebbe rivestire nella ricerca sul miglioramento genetico di questa specie e il suo ruolo all’interno di un gruppo internazionale che sta in questi mesi avviando un progetto per il sequenziamento del frumento duro.

Cos'è il miglioramento vegetale?

Quello che viene fatto nel caso del miglioramento è ricercare varianti all'interno della variabilità disponibile nella specie in esame. E, dove la variabilità non sia sufficiente, creandone di nuova. Il Global Plant Council ha lanciato un'iniziativa internazionale per la digitalizzazione delle banche del germoplasma. Quando tutte le informazioni saranno in rete sapremo quale genoma, proteoma, metaboloma è conservato in ogni banca. Questo faciliterà enormemente chi si occupa di miglioramento genetico nel trovare materiale per creare nuove varietà.

Cosa dovremo migliorare del frumento?

Per prima cosa la resa, poi l'impatto dell'agricoltura, che dovrà produrre sfruttando sempre meno risorse  senza dimenticare gli aspetti nutrizionali e tecnologici. I nuovi frumenti dei prossimi anni potrebbero avere meno proteine legate ad allergie e celiachia e amidi più adatti alla nostra alimentazione. Con quasi settecento milioni di tonnellate prodotte ogni anno, anche miglioramenti marginali possono avere effetti importanti a livello globale.

 

IN COLLABORAZIONE CON:

Roberto Tuberosa (Dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Bologna)
Luigi Cattivelli (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria)
Hélène Lucas (Wheat initiative)