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Lombardy Dialogues: Monitoraggio e gestione innovativa delle risorse ambientali

Data: 
27 Ottobre, 2015
Formato: 
Thematic areas: 

 

Coordinatore: Silvana Castelli
Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA)

 

 

 

INTERVISTA A SILVANA CASTELLI

 

Di che tipo sarà l'evento che state preparando per EXPO?

E' un convegno che vuole far conoscere i sistemi più innovativi attualmente oggetto di studio per il controllo e la preservazione dell'ambiente: gestione e monitoraggio innovativo dell'acqua e del suolo e valorizzazione di modelli di filiera sviluppati secondo il concetto di bioraffineria.

Si parlerà quindi di controllo dell’ambiente, monitoraggio e salvaguardia delle risorse e delle produzioni, presentando le ultime novità della ricerca e le loro possibili integrazioni nel sistema agroalimentare lombardo.

Partiamo dall'acqua. Perché è importante il suo monitoraggio?

La gestione e il controllo delle acque può essere fortemente migliorata, attraverso sistemi efficienti di controllo degli usi domestici che al contempo permettono il recupero di energia ed elementi nutrizionali. Mi riferisco ai reflui urbani non industriali. Oggi nel trattamento di queste acque è il momento di cambiare approccio, non soltanto togliendo gli inquinanti ma depurando l'acqua per recuperare le sostanze che la inquinano. Così ripulita, l'acqua può essere reimmessa nel circolo, utilizzandola per uso agricolo. A quel punto, per un suo efficiente uso, il sistema idrico si avvale di mezzi innovativi, che permettono di conoscere non solo la quantità e qualità dell'acqua ma anche di gestire il suo uso con l'agricoltura di precisione.

Quali sistemi si usano per depurare l'acqua riutilizzando gli inquinanti?

Un esempio che verrà presentato nel corso del convegno è quello delle celle a combustibile microbiche. A Nosedo c'è già un progetto pilota di depuratore con celle a combustibile microbico. Sfruttano la capacità di alcuni batteri di trasformare gli inquinanti in energia.

E il suolo, in che modo e a che scopo viene monitorato?

Aspetti climatici e andamento delle colture vengono monitorati via satellite, attraverso appositi sensori. I dati raccolti con continue osservazioni vengono integrati con i dati raccolti in situ e attraverso modelli matematici che elaborano dati complessi, si producono indicazioni preziose su come e quando intervenire sulle colture, ricollegandosi all'agricoltura di precisione. Oggi disponiamo anche di modelli matematici che permettono di integrare enormi quantità di dati, provenienti dalla meteorologia fino agli effetti dei sistemi colturali sul suolo, in grado di fornire informazioni sull’impatto ambientale delle stesse colture. Un esempio è l’applicazione di ARMOSA un modello che ha consentito di collaborare alla definizione delle aree vulnerabili per i nitrati in falda, e di ottenere una deroga rispetto al tetto fissato dalla Direttiva Nitrati.

I rifiuti quindi possono produrre energia e…?

C'è un ampio settore di ricerca in quest'ambito. E' possibile trasformare in energia molta parte dei rifiuti prodotti da una comunità. Mi riferisco agli scarti alimentari domestici ma anche a quelli di grandi utenze, come le mense. Una possibilità particolarmente interessante se pensiamo alla crescente urbanizzazione e all'incremento della popolazione. Nelle nostre città sempre più estese e popolate, se i rifiuti non vengono ben gestiti hanno un impatto negativo sull'ambiente con  un depauperamento continuo delle risorse del suolo. Questi rifiuti organici, invece, si possono trasformare in energia e in biomateriali degradabili sostitutivi della plastica facendo ritornare al suolo quella fertilità asportata dalle piante da cui sono derivati gli alimenti. Inoltre il riuso non si riferisce solo agli scarti della nostra alimentazione ma anche a quelli che derivano dalla trasformazione delle colture, come gli scarti post raccolta tra cui per esempio le paglie o i residui della lavorazione quali semi dei pomodori o vinaccioli. Tutti questi scarti, in un'ottica di economia circolare, possono essere valorizzati e trasformati per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto  come, proteine, additivi alimentari, ingredienti cosmetici e molto altro.

Cosa si intende per economia circolare?

Un'economia senza sprechi, in cui si inserisce il concetto di bioraffineria, concetto applicato   a due colture lino e canapa reintrodotte in Lombardia grazie al progetto Velica. In particolare è stata studiata la possibilità di utilizzare l’olio sia a scopo nutraceutico, ovvero come additivo alimentare per combattere l’accumulo di colesterolo nel sangue, che industriale, come base per la produzione di biodiesel e oli lubrificanti. Dallo stelo legnoso si ottengono zuccheri per produrre bioplastiche. Inoltre la fibra tecnica, mescolata con lana di scarto, è alla base della produzione di pannelli termo- e fono-isolanti utilizzabili in bio-edilizia. In conclusione, attraverso questi sistemi innovativi possiamo preservare le risorse, dare informazioni puntuali sulla loro qualità e disponibilità e valorizzare gli scarti.

 

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Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente
Istituto di Matematica Applicata e Tecnologie Informatiche "Enrico Magenes"
Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari
Istituto per lo Studio delle Macromolecole
Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria