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Ecosistemi e biodiversità: la ricerca italiana al servizio dei cittadini

Data: 
29 Luglio, 2015
Formato: 
Thematic areas: 

 

Coordinatore: Giorgio Matteucci
Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFOM)


 

Intervista a Giorgio Matteucci

In cosa consiste l'evento che organizzerete per EXPO?

Metteremo per la prima volta insieme la rete LTER Italia con i suoi siti di ricerche di lungo termine, a cui partecipano moltissime e diverse istituzioni scientifiche ed enti, e l’infrastruttura LifeWatch, di cui in Italia è presente il Centro servizi, una delle tre strutture condivise a livello europeo. Vogliamo presentare al pubblico queste due realtà e i servizi offerti ai cittadini.

Cos'è la Rete Italiana per le Ricerche Ecologiche di Lungo Termine (LTER Italia)?

E' la rete che tiene sotto osservazione lo stato e l'evoluzione nel corso del tempo di molti importanti ecosistemi italiani, studiando l'effetto su di essi dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici e valutando l'eventuale perdita o alterazione della loro biodiversità. Comprende siti di osservazione e ricerca di lungo termine in ambienti forestali, montani d'alta quota, lacustri, di transizione, costieri e marini, siti che da molti anni, anche 80-100 anni ma in media 10-20, sono oggetto di ricerche ecologiche.

In Italia ci sono siti importanti?

Della rete LTER-Italia attualmente fanno parte 25 siti con circa 70 stazioni di ricerca dove si realizzano ricerche ecologiche a lungo termine. Mentre in altri Paesi il focus delle reti è soprattutto sugli ecosistemi terrestri, la rete italiana è multidominio e comprende siti terrestri, di alta montagna, lacustri e marini. Fanno parte della nostra rete anche i siti extraterritoriali delle basi di ricerca del CNR in Antartide e sull'Everest.

Cos'è Lifewatch?

Lifewatch è una e-infrastructure, cioè un'infrastruttura virtuale che mette a disposizione dei ricercatori e dei cosiddetti 'decisori' politici e privati operanti nella green e blue economy strumenti e servizi ICT per la gestione e l'elaborazione avanzata dei dati sulla biodiversità.

LTER studia il legame tra biodiversità ed ecosistemi. Analizza l’evoluzione degli ecosistemi, la qualità delle acque, gli effetti dell'inquinamento e dei cambiamenti climatici, la disponibilità di risorse. Alcuni siti di LTER si trovano in zone marine e hanno quindi rilevanza anche per la pesca, mentre altri sono in zone forestali e quindi sono importanti per il legno e altre risorse primarie. LifeWatch si occupa di rendere disponibili i dati sulla biodiversità, fornendo servizi di esplorazione ed elaborazione dei dati a ricercatori e gestori delle risorse ambientali.

In pratica, in cosa consisterà l'impegno del CNR con LTER e Lifewatch nell’anno di EXPO?

Oltre al coinvolgimento tecnico-scientifico del CNR in LTER Italia e LifeWatch, stiamo organizzando, insieme ad altri partner di LTER-Italia e locali, dei cammini, una sorta di via Francigena della ricerca sugli ecosistemi. In Italia ci sono 70 siti, e stiamo creando percorsi da fare a piedi o in bicicletta, che possano essere proposti alla popolazione non solo come percorsi di eco-turismo, ma specialmente come occasioni per conoscere il nostro Paese e il suo valore e le sue fragilità ecologiche, partecipando ad iniziative e progetti di citizen science ed analisi dell'ambiente.

Cos'è la citizen science?

E' una delle modalità della scienza 2.0, una forma di ricerca scientifica diffusa, condotta non solo da professionisti ma anche da semplici cittadini, che sono chiamati a svolgere osservazioni o misure.

Realizzerete una guida di questi percorsi?

Il 29 Luglio 2015 a EXPO presenteremo i percorsi che per allora saranno pronti. Al momento è previsto che siano tre: uno in bicicletta dalla costa Adriatica del Molise al Golfo di Napoli - che verrà effettuato per la prima volta tra il 29 giugno e il 7 luglio - e altri due da fare a piedi, uno dal Monte Velino al Gran Sasso, che partirà proprio il 29 Luglio, e un altro dall’Istituto Scientifico Mosso sul Monte Rosa al Lago Maggiore, che si svolgerà a fine Agosto 2015. La strada per arrivare a coniugare l'aspetto tecnico-scientifico e quello divulgativo-turistico non è semplice, ma è tracciata e la seguiremo.